Nel corso dell’estate 2021 abbiamo chiesto agli apicoltori che ingabbiano le regine per poter fare il trattamento con l’acido ossalico in assenza di covata di darci i dati per poter calcolare il numero di incidenti di percorso che possono succedere nell’intero processo, a seconda del metodo di ingabbiamento prescelto.

Lo spunto per questa indagine è stato un recente articolo nel quale gli autori mostrano che tra i fattori che portano le api a sostituire la regina, o ad accettare una nuova regina quando è sostituita dall’apicoltore, non c’è solo il ferormone prodotto dalla regina stessa, ma anche quello prodotto dalle larve (Tarpy e altri, Influence of brood pheromone on honey bee colony establishment and queen replacement, Journal of Apicultural ResearchVolume 60: 2, 2021). Gli autori sono giunti a questa conclusione in quanto interessati all’inserimento delle regine in pacchi d’ape, una pratica comune negli Stati Uniti. Ma questo fattore potrebbe avere un peso anche nella pratica dell’ingabbiamento della regina. La regina ingabbiata è presente nel nido, e il suo ferormone può circolare abbastanza liberamente, anche se con più o meno facilità a seconda del tipo di ingabbiamento. Ma ci sono differenze sostanziali per quanto riguarda la covata: se la regina può deporre, un po’ di covata fresca è sempre presente; se non può deporre, dopo 8 giorni c’è solo covata opercolata. C’è dunque la possibilità che ciò possa fare differenza tra i vari metodi di blocco della covata.

Avevamo dunque chiesto quale metodo è stato adottato, quante regine hanno potuto deporre, quante siano sopravvissute, quante siano state sostituite, e se ci fosse una seconda regina presente nell’arnia.

Sono giunte risposte da 17 apicoltori riguardanti 18 apiari, per un totale di 235 arnie. Il metodo preferito, oltre un terzo dei casi, è quello della cornice posta orizzontalmente sopra il nido, con un telaio dove la regina può deporre. Segue la gabbietta Mozzato (oltre un quarto dei casi), che invece impedisce la deposizione. Le regine possono deporre anche con le gabbie Pitarresi, la gabbia GB, l’escludiregina verticale, e (poco) con la gabbietta Scalvini (http://gabbiettascalvini.com), mentre non possono deporre se si usa la gabbia invernale.

In generale, le risposte hanno evidenziato un tasso di riuscita dell’ingabbiamento senza nessun intoppo piuttosto basso, per un problema o per l’altro: solo 84%, con una mortalità anche superiore a quella che si provoca con l’acido formico. Credo che questo risultato sia dovuto, almeno in parte, ad una stagione piuttosto anomala: la primavera fredda e piovosa ha interferito coi voli di fecondazione, e diverse regine sono state fecondate male; molte sono state sostituite anche prima dell’ingabbiamento, e non c’è dunque da stupirsi che il processo sia continuato durante e dopo il blocco. Le cause di morte potenzialmente legate a questo fattore sono: regine evase perché più sottili dell’escludiregina (3.4%), sostituzione durante l’ingabbiamento (1.7%) e dopo la liberazione (1.3%), seconda regina (3%). Difficile valutare le cause di morte durante l’ingabbiamento (3.8%) e dopo la liberazione (3.4%)

senza deposizione

 

Aggregando i metodi che permettono la deposizione (135)  con quelli che la impediscono (84) (tra queste mettiamo anche la Scavini) ed escludendo i blocchi per orfanizzazione, si vede che le gabbie che impediscono la deposizione hanno un tasso di successo minore: 74 contro 88%. La percentuale di regine evase è grossomodo la stessa, la presenza di una seconda regina è maggiore nelle gabbie mozzato (ma è un fattore puramente casuale). Il grosso della differenza è nella percentuale di regine morte durante l’ingabbiamento (5.7% senza covata contro 2.2% nei blocchi con covata), nelle regine sostituite durante l’ingabbiamento (3.4% contro 0.7%) e in quelle sostituite dopo la liberazione (3.4% contro 0). Quest’ultima causa è tipica dei blocchi senza covata: le api ritengono che la regina sia incapace di deporre decentemente, e alla prima occasione (cioè dopo la deposizione delle prime uova) la sostituiscono; nel caso di blocco ma con covata, se le api non sono soddisfatte la possono sostituire anche durante il blocco.

con deposizione totale

I dati che abbiamo raccolto non sono molto abbondanti, e può dunque darsi che non siano significativi. Occorrerà ripetere l’esercizio l’anno prossimo. Quello che vediamo sinora corrobora, seppure non molto solidamente e con la prudenza resa necessaria dall'annata particolare, l’implicazione tratta dal lavoro di Tarpy e colleghi.

 

Daniele Besomi

 

 

[L'indigine è continuata nel 2022: qui il resoconto dei risultati]

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dbesomi ha risposto alla discussione #102 2 Anni 4 Mesi fa
no, 2 regine non aumentano la possibilità di raccolta. Succede quando le api iniziano e portano a termine il processo di sostituzione di una regina, ma invece di eliminare la vecchia la tengono come "assicurazione". Il fatto stesso che l'abbiano sostituita ci dice che le api hanno deciso che non era all'altezza. Spesso la vecchia regina non depone neppure; a volte sì, ma poco. La regina "vera" è quella nuova. Spesso quella vecchia non sopravvive all'inverno. Io personalmente non le tolgo: se le api hanno deciso di voler tenere quella vecchia, avranno qualche buona ragione. Se la trovo durante l'ingabbiamento, le ingabbio entrambe: sapendo che può succedere (direi attorno al 5-6% dei casi), quando trovo una regina non marcata per prima, vado avanti a cercare per verificare che non ci sia anche la vecchia marcata. Il problema, però, è che di solito si trova prima la regina marcata, e poi si smette di cercare, e alla fine dell'ingabbiamento si trova la cassa piena di covata ....
Aragorn ha risposto alla discussione #101 2 Anni 4 Mesi fa
Molto interessante, da punti di riflessione sulle proprie tecniche di ingabbiamento.
Sono curioso di imbattermi in una colonia avente due regine, avrà maggiore potenziale di raccolta? Grazie ancora