Il video pubblicato dal GLOAI termina con le motivazioni per le quali si preferisce evitare il monitoraggio primaverile da parte dell'ospite Lukas Seehausen (ricercatore presso il CABI-Centro internazionale per l’agricoltura e le scienze biologiche).

Nella seconda parte della serata (non più registrata), si è dato spazio ai partecipanti di intervenire. Riteniamo che questa seconda parte sia altrettanto interessante e pertanto la ripristiniamo. Questo riassunto é già stato condiviso con i partecipanti che hanno dato un contributo sostanziale. Di seguito trovate gli interventi, che in parte si sono manifestati nella chat e in parte nel webinar.

Viene chiesto da alcuni partecipanti di approfondire la tematica del mancato monitoraggio primaverile conconsiderazioni dicarattere scientifico e appoggiate da unaletteratura valida (in particolare Daniele Besomi). Viene suggerito all'ospite (Lukas Seehausen) che esistono sul mercato francese delle trappole selettive (www.jabeprode.fr) perevitare una mattanza di altri insetti nelle trappole convenzionali. Inoltre l'argomento che i liquidi a base di zucchero non sono idonei per la dieta della velutina non si applica alla primavera, quando la regina si nutre di sostanze zuccherine per poter recuperare le forze per fondare una nuova famiglia. Si è inoltre evidenziato che l’applicazione al nostro caso degli studi che evidenziano la scarsa efficacia del trappolaggio primaverile sono soggetti ad un problema metodologico. Sono stati fatti quando la velutina era già insediata nel territorio, mentre per una nuova invasione i problemi evocati dagli autori (immediata reinvasione, competizione tra regine) non si pongono.

Immagine del 04.05.21 alle 04.33

Viene evocato uno studio mallorchino (Ilaria Jermini-Gianinazzi, Lugano) che evidenzia come la combinazione di più fattori possa ridurre la presenza della velutina, tra cui la citizen scienze(ossia il coinvolgimento della popolazione) e il monitoraggio primaverile.

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Nel nostro caso il coinvolgimento della popolazione(ottobre 2020) avrebbe invece portato ad un eccesso di segnalazioni inutili al museo di storia naturale, ragione per cui si ritiene poco sensato continuare con l'esperimento di informare e coinvolgere la popolazione (interventodi Lucia Pollini, entomologa del museo e membro del GLOAI).

Erminio Chiesa (Tre Valli) facendo riferimento alle istruzioni dei fitosanitari (https://www4.ti.ch/fileadmin/DFE/DE-SA/fito/fito-tra-vespe.pdf)ha ricordato che sul territorio ormai da anni vengono sistemate trappole contro i calabroni nei frutteti (20 trappole per ettaro). Proibire agli apicoltori di sistemare analoghe trappole contro la velutina é un controsenso. I membri del GLOAI e l'ospite presente alla serata sono rimasti molto sorpresi da questa raccomandazione, apparentemente non conosciuta.

Floriano Beffa -Tre Valli- ha ribadito che gli argomenti di Lukas Seehausen non sono convincenti dal punto di vista di un approccio che si vuole scientifico; in effetti, le argomentazioni sono improntate sull’imposizione, piuttosto che sulla spiegazione oggettiva del perché non si dovrebbe agire da subito con l’intrappolamento. Bisognerebbe inoltre considerare che la paura (quasi fobia) del calabrone da parte di molti apicoltori è ormai radicata, al punto che diverse trappole non-selettive sono ormai sistemate. La proibizione da parte del GLOAI di attuare il monitoraggio primaverile si scontra pertanto con la realtà e le rispettive raccomandazioni del Servizio Fitosanitario di tutti gli altri Paesi in cui s’è appurata la presenza di questo insetto invasivo. Il consiglio del GLOAI di aumentare le visite in apiario per capire la presenza effettiva del calabrone non sono attuabili, la gran parte degli apicoltori sono hobbisti, un sensibile aumento della presenza in apiario non è pertanto possibile. Inoltre, l’eventuale avvistamento in apiario avverrebbe con assoluto ritardo per chi ha come intento la salvaguardia delle proprie api.

E' stato chiesto agli organizzatori del webinar di essere informati nel caso altri individui di velutina dovessero essere scoperti sul territorio ticinese. Un apicoltore si é preoccupato di sapere se esiste un antagonista competitivo della velutina; c'é ma anch'esso fa parecchi danni all'ecosistema (trattasi della vespa mandarina o calabrone gigante asiatico). E' originario dell'Asia orientale, non ci sono segnalazioni in Europa.

Si é voluto inoltre sapere come si é ipotizzato l'arrivo della velutina in Ticino. Mauro Togni (coordinatore del GL OAI) ritiene che l'individuo maschio rinvenuto in Val di Blenio sia stato trasportato individualmente e fortuitamente rinvenuto (notabene: nel comunicato stampa di ottobre 2020 si parlava di operaia). Nella chat si mette in discussione questa ipotesi(il giorno dopo Mauro Togni ammetterà che l'individuo rinvenuto é un'operaia, mentre dalla corrispondenza con Lukas Seehausen si evince che sulla base delle caratteristiche morfologiche non é stato possibile determinare la casta di appartenenza dell'individuo femminile).

Mauro Togni a sostegno della sua ipotesi di rinvenimento occasionale, ha invocato il fatto che gli apicoltori della zona non hanno notato un calo nel rendimento di miele nel raccolto estivo e quindi lui ritiene poco probabile la presenza di altri individui. Erminio Chiesa ribadisce che la valutazione della produzione di miele sulla base della presenza di un solo nido di velutina non è affidabile e non deve essere un criterio per concludere per l'assenza di ulteriori individui di velutina.

Mauro Merzaghi (Tre Valli) ha espresso la sua perplessità circa l'attuale approccio passivo sul territorio. Non verificare se davvero la velutina si é insediata, é considerato un approccio attendista non condiviso dagli apicoltori delle Valli.

Jonathan Brazzola (Mendrisio) é intervenuto parlando delle trappole selettive da lui viste in funzione in Francia e acquistate dalla sua sezione per il monitoraggio. Queste, grazie alla loro conformazione, impediscono l'annegamento di insetti che inopportunamente cadono nella trappola.

Mauro Togni chiede a Daniele Besomi (intervenuto più volte nella chat) di mettersi in contatto con Lukas Seehausen per discutere approfonditamente e con riferimento alla letteratura scientifica gli argomenti a favore e contro un monitoraggio primaverile. Lukas Seehausen porterà poi questi argomenti al gruppo di lavoro nazionale che vaglia le politiche da seguire.

Gli apicoltori chiedono di essere informati dello scambio di corrispondenza.

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Alle 20.30 si conclude il webinar, iniziato puntualmente alle18.30.

 

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