il 20 settembre 2023 si è svolta l’Assemblea sezionale di Lugano.

Quest’ultima è stata convocata il 1. Settembre 2023 nei tempi e nei modi previsti dall’articolo 17 dello statuto sezionale.

Erano presenti 25 soci aventi diritto di voto.

Dopo le questioni amministrative, la lettura della lettera presidenziale e la presentazione powerpoint con analisi swot sui rischi/vantaggi dell’autonomia di Lugano si é proceduto alla votazione circa il punto 6 dell’OdG, ossia la proposta di indipendenza della sezione di Lugano dalla FTA.

Per l’indipendenza si sono espressi a favore 16 soci, 2 contrari e 7 astenuti. Non è stata raggiunta la maggioranza qualificata dei 2/3, pertanto la sezione Lugano ha deciso di mantenere lo status quo. Tutti i membri di comitato hanno rassegnato le dimissioni. Ritenuto come nessuno dei presenti in sala si è messo a disposizione per il nuovo comitato, dopo consultazione interna, Luca Monotti (nel ruolo di presidente), Giovanni Seddio (nel ruolo di vice-presidente), Maura Bettosini (nel ruolo di segretaria-cassiera) si sono offerti per traghettare la sezione di Lugano fino all’Assemblea dei Delegati FTA (in data da definire) e fino alla prossima assemblea sezionale del luganese (primavera 2024).

I sottoscritti lasciano con serenità il ruolo di copresidenti: abbiamo cercato di traghettare la sezione di Lugano in questi ultimi 3 anni cercando di coinvolgere vecchi e nuovi apicoltori nelle riunioni mensili formative, divulgative e nei vari processi decisionali.

Le riunioni cantonali rimarranno per noi il ricordo di una palestra di vita: sono state molto faticose (in termine di investimento di tempo, di energie e di emozioni) ma ci hanno permesso di crescere e confrontarci anche con pareri e interessi diversi.

Auguriamo al nuovo comitato, Luca, Maura e Giovanni ogni bene e tanta energia per le sfide future.

Cordialmente

Davide e Ilaria

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L’anno scorso abbiamo raccolto un po’ di dati sulle sostituzioni di regine durante e dopo il blocco di covata in vista del trattamento estivo con acido ossalico. I risultati sono qui: 
https://www.apilugano.ch/index.php?option=com_content&view=article&id=34:ingabbiamento-regine&catid=11&Itemid=154
L’obiettivo, di grande importanza pratica, era di capire se i metodi di blocco di covata che impediscono alla regina di covare (per esempio, gabbia Mozzato) portino, oppure no, a una maggiore sostituzione di regine rispetto ai metodi che le permettono di deporre su un telaio trappola (p.es., tramite un escludiregina verticale).
L’indagine dell’anno scorso non ha portato a risultati definitivi, un po’ perché le risposte sono state troppo poche e un po’ perché la cattiva meteo della primavera scorsa ha causato fecondazioni non andate a buon fine che ha portato a un elevato numero di sostituzioni di regine bianche, sostituzioni che quindi non erano attribuibili unicamente al blocco di covata. Vorremmo dunque ripetere l’indagine, chiedendo agli apicoltori che applicano qualche tecnica di blocco di registrare e mandare i loro risultati.
Al momento dell’ingabbiamento e poi della liberazione vi chiedo di annotare un po’ di dati, più avanti vi manderò un formulario da riempire; sarà così possibile rispondere sulla base dei vostri appunti e non a memoria. I dati che vi chiedo sono questi:
1) se l’ingabbiamento avviene quando le api hanno ancora i melari (per poter fare il trattamento subito dopo) o se avviene dopo aver tolto i melari
2) metodo (o metodi) di blocco utilizzati, e su quante arnie (per una descrizione dei metodi principali, il sito pubblicherà nei prossimi giorni le slides della presentazione del 15 giugno, dove ci sono anche delle fotografie). Per chi usa più di un metodo, p.f. separate i risultati per ogni metodo
3) al momento della liberazione (separatamente per ciascun metodo): 
    a) la regina è ancora viva o è morta? o è evasa dalla gabbia? Se la regina è morta: di che colore era?
    b) la regina ha deposto?
    c) nel frattempo le api hanno prodotto un’altra regina?
    d) c’era già in precedenza una seconda regina che nel frattempo ha iniziato a deporre?
    e) Ci sono delle celle reali sul telaio trappola?
4) Dopo l’ingabbiamento (2-4 settimane dopo)
    a) La regina che avete liberato c’è ancora? O è stata sostituita?
    b) La vecchia regina depone regolarmente?
    c) se avete bloccato la covata per orfanizzazione: la sostituzione è andata a buon fine con una nuova regina che depone regolarmente?

Grazie anticipate per l’aiuto. Se avete qualsiasi domanda, scrivete pure a Daniele Besomi: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Se volete far circolare le domande ad apicoltori di altre sezioni, ben volentieri —ma ricordatevi di mandare a Daniele l’indirizzo di chi volesse partecipare, in modo da poter mandare loro il formulario.

Cari saluti.


FTA Sezione di Lugano
Comitato e Daniele Besomi
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Siamo un gruppo di studenti SUPSI al terzo anno, di ingegneria informatica, e per un progetto di Economia stiamo studiando una possibile idea imprenditoriale riguardante L’apicoltura.

A voi e i vostri soci voremmo sottoporre un breve sondaggio per capire meglio e più nello specifico alcune necessità da parte dei possibili utilizzatori, gli apicoltori o più in generale a chi lavora nel settore.

Link al sondaggio: https://forms.gle/Q5F8tvzyDqPTjcvT9

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Perdite 2022

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Traduzione da avaaz.org:

È l'apocalisse degli insetti: miliardi di api, farfalle e altre incredibili creature muoiono silenziosamente. Per le nostre colture e il nostro ambiente, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche!

I pesticidi sono tra i principali colpevoli. L'Unione europea prevede di ridurne l'uso entro il 2030, il che potrebbe consentirne l'eliminazione permanente in Europa in 15 anni. L'UE è un gigante commerciale e la sua influenza sugli standard internazionali è enorme: una vittoria potrebbe avere ripercussioni in tutto il mondo!

Ma prima, dobbiamo impedire alle lobby dell'industria agrochimica di mandare tutto all'aria. Per questo ci siamo uniti a una formidabile coalizione di associazioni di tutela ambientale, agricoltori, apicoltori e scienziati per raccogliere il milione di firme necessarie entro il 30 settembre affinché le istituzioni europee rispondano alle nostre richieste.

La tua firma aiuterà anche i nostri alleati parlamentari a resistere agli eserciti di lobbisti per salvare le nostre api da pesticidi mortali - quindi unisciti a noi!

Al Parlamento e alla Commissione Europea, così come ai governi di tutto il mondo:
Come cittadino preoccupato per il futuro delle api e di altri impollinatori, vi chiedo di adottare obiettivi ambiziosi per eliminare tutti i pesticidi sintetici e di intraprendere azioni urgenti per ripristinare gli habitat. Vi chiediamo inoltre di sostenere l'agricoltura sostenibile su piccola scala, essenziale per la transizione verso un'agricoltura che permetta alla natura e agli agricoltori di vivere in armonia.

>> FIRMA LA PETIZIONE

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Sabato 19 Giugno 2021 é stato inaugurato l'apiario didattico di Castensago, un progetto degli apicoltori del Luganese al quale ha aderito il Municipio di Capriasca.

La struttura é un'arnia che permette l'osservazione delle api nella selva castanile di Castensago, cartelli didattici, ma soprattutto é possibile visitare l'apiario in sicurezza con la guida di un apicoltore.

L'arnia é munita di sensori che registrano i parametri fisiologici delle api (peso, temperatura e umidità dell'arnia), e la porta di volo è ripresa costantemente da una telecamera che mostra l'andirivieni delle api.

[pdfarticolo della Regione 21.6.2021]

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Ecco i dettagli per partecipare al webinar del 17 Maggio 2021 , per le ore 20.00

Il link per visionare la presentazione é il seguente: https://meet.google.com/pfo-ejbg-rny
 
Altrimenti, per partecipare telefonicamente, componi +41 43 430 91 86 e digita il PIN: 749 533 859#
 
Il relatore sarà Simone Lioy, dell’Università di Torino, ricercatore del gruppo di lavoro che ha sviluppato il radar armonico per la ricerca dei nidi di calabroni asiatici. Il Dr. Lioy ha pubblicato lavori sulla sulla distribuzione e velocità di espansione della velutina in Italia e in Europa, sulla Velutina come motore alieno della perdita di colonie di api, sull'efficacia e selettività delle trappole contro il calabrone asiatico, sull’uso di videocamere termiche per la localizzazione di nidi di velutina, sulla relazione tra la velutina e le specie autoctone di vespe e calabroni
 
Il webinar è aperto a tutti gli apicoltori e interessati
 
 
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Il video pubblicato dal GLOAI termina con le motivazioni per le quali si preferisce evitare il monitoraggio primaverile da parte dell'ospite Lukas Seehausen (ricercatore presso il CABI-Centro internazionale per l’agricoltura e le scienze biologiche).

Nella seconda parte della serata (non più registrata), si è dato spazio ai partecipanti di intervenire. Riteniamo che questa seconda parte sia altrettanto interessante e pertanto la ripristiniamo. Questo riassunto é già stato condiviso con i partecipanti che hanno dato un contributo sostanziale. Di seguito trovate gli interventi, che in parte si sono manifestati nella chat e in parte nel webinar.

Viene chiesto da alcuni partecipanti di approfondire la tematica del mancato monitoraggio primaverile conconsiderazioni dicarattere scientifico e appoggiate da unaletteratura valida (in particolare Daniele Besomi). Viene suggerito all'ospite (Lukas Seehausen) che esistono sul mercato francese delle trappole selettive (www.jabeprode.fr) perevitare una mattanza di altri insetti nelle trappole convenzionali. Inoltre l'argomento che i liquidi a base di zucchero non sono idonei per la dieta della velutina non si applica alla primavera, quando la regina si nutre di sostanze zuccherine per poter recuperare le forze per fondare una nuova famiglia. Si è inoltre evidenziato che l’applicazione al nostro caso degli studi che evidenziano la scarsa efficacia del trappolaggio primaverile sono soggetti ad un problema metodologico. Sono stati fatti quando la velutina era già insediata nel territorio, mentre per una nuova invasione i problemi evocati dagli autori (immediata reinvasione, competizione tra regine) non si pongono.

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Viene evocato uno studio mallorchino (Ilaria Jermini-Gianinazzi, Lugano) che evidenzia come la combinazione di più fattori possa ridurre la presenza della velutina, tra cui la citizen scienze(ossia il coinvolgimento della popolazione) e il monitoraggio primaverile.

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Nel nostro caso il coinvolgimento della popolazione(ottobre 2020) avrebbe invece portato ad un eccesso di segnalazioni inutili al museo di storia naturale, ragione per cui si ritiene poco sensato continuare con l'esperimento di informare e coinvolgere la popolazione (interventodi Lucia Pollini, entomologa del museo e membro del GLOAI).

Erminio Chiesa (Tre Valli) facendo riferimento alle istruzioni dei fitosanitari (https://www4.ti.ch/fileadmin/DFE/DE-SA/fito/fito-tra-vespe.pdf)ha ricordato che sul territorio ormai da anni vengono sistemate trappole contro i calabroni nei frutteti (20 trappole per ettaro). Proibire agli apicoltori di sistemare analoghe trappole contro la velutina é un controsenso. I membri del GLOAI e l'ospite presente alla serata sono rimasti molto sorpresi da questa raccomandazione, apparentemente non conosciuta.

Floriano Beffa -Tre Valli- ha ribadito che gli argomenti di Lukas Seehausen non sono convincenti dal punto di vista di un approccio che si vuole scientifico; in effetti, le argomentazioni sono improntate sull’imposizione, piuttosto che sulla spiegazione oggettiva del perché non si dovrebbe agire da subito con l’intrappolamento. Bisognerebbe inoltre considerare che la paura (quasi fobia) del calabrone da parte di molti apicoltori è ormai radicata, al punto che diverse trappole non-selettive sono ormai sistemate. La proibizione da parte del GLOAI di attuare il monitoraggio primaverile si scontra pertanto con la realtà e le rispettive raccomandazioni del Servizio Fitosanitario di tutti gli altri Paesi in cui s’è appurata la presenza di questo insetto invasivo. Il consiglio del GLOAI di aumentare le visite in apiario per capire la presenza effettiva del calabrone non sono attuabili, la gran parte degli apicoltori sono hobbisti, un sensibile aumento della presenza in apiario non è pertanto possibile. Inoltre, l’eventuale avvistamento in apiario avverrebbe con assoluto ritardo per chi ha come intento la salvaguardia delle proprie api.

E' stato chiesto agli organizzatori del webinar di essere informati nel caso altri individui di velutina dovessero essere scoperti sul territorio ticinese. Un apicoltore si é preoccupato di sapere se esiste un antagonista competitivo della velutina; c'é ma anch'esso fa parecchi danni all'ecosistema (trattasi della vespa mandarina o calabrone gigante asiatico). E' originario dell'Asia orientale, non ci sono segnalazioni in Europa.

Si é voluto inoltre sapere come si é ipotizzato l'arrivo della velutina in Ticino. Mauro Togni (coordinatore del GL OAI) ritiene che l'individuo maschio rinvenuto in Val di Blenio sia stato trasportato individualmente e fortuitamente rinvenuto (notabene: nel comunicato stampa di ottobre 2020 si parlava di operaia). Nella chat si mette in discussione questa ipotesi(il giorno dopo Mauro Togni ammetterà che l'individuo rinvenuto é un'operaia, mentre dalla corrispondenza con Lukas Seehausen si evince che sulla base delle caratteristiche morfologiche non é stato possibile determinare la casta di appartenenza dell'individuo femminile).

Mauro Togni a sostegno della sua ipotesi di rinvenimento occasionale, ha invocato il fatto che gli apicoltori della zona non hanno notato un calo nel rendimento di miele nel raccolto estivo e quindi lui ritiene poco probabile la presenza di altri individui. Erminio Chiesa ribadisce che la valutazione della produzione di miele sulla base della presenza di un solo nido di velutina non è affidabile e non deve essere un criterio per concludere per l'assenza di ulteriori individui di velutina.

Mauro Merzaghi (Tre Valli) ha espresso la sua perplessità circa l'attuale approccio passivo sul territorio. Non verificare se davvero la velutina si é insediata, é considerato un approccio attendista non condiviso dagli apicoltori delle Valli.

Jonathan Brazzola (Mendrisio) é intervenuto parlando delle trappole selettive da lui viste in funzione in Francia e acquistate dalla sua sezione per il monitoraggio. Queste, grazie alla loro conformazione, impediscono l'annegamento di insetti che inopportunamente cadono nella trappola.

Mauro Togni chiede a Daniele Besomi (intervenuto più volte nella chat) di mettersi in contatto con Lukas Seehausen per discutere approfonditamente e con riferimento alla letteratura scientifica gli argomenti a favore e contro un monitoraggio primaverile. Lukas Seehausen porterà poi questi argomenti al gruppo di lavoro nazionale che vaglia le politiche da seguire.

Gli apicoltori chiedono di essere informati dello scambio di corrispondenza.

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Alle 20.30 si conclude il webinar, iniziato puntualmente alle18.30.

 

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