La Sezione di Lugano della FTA organizza un webinar su 


La vespa velutina: metodi di controllo e di gestione

 Dopo una breve introduzione su Vespa velutina e diffusione in Europa e qualche elemento sul suo ciclo di sviluppo, i temi discussi saranno:

- Impatti (apicoltura, ecosistema, economici, sociali);
- Strategie di monitoraggio (trappole per il monitoraggio, citizen science);
- Strategie di eradicazione e tecniche di individuazione nidi (visual tracking, radio-tracking, harmonic radar tracking, termocamera);
- Strategie di controllo (neutralizzazione dei nidi, trappole per la cattura delle regine, trappole per diminuire l'impatto di Vespa velutina in apiario).

Il relatore sarà Simone Lioy, dell’Università di Torino, ricercatore del gruppo di lavoro che ha sviluppato il radar armonico per la ricerca dei nidi di calabroni asiatici. Il Dr. Lioy ha pubblicato lavori sulla sulla distribuzione e velocità di espansione della velutina in Italia e in Europa, sulla Velutina come motore alieno della perdita di colonie di api, sull'efficacia e selettività delle trappole contro il calabrone asiatico, sull’uso di videocamere termiche per la localizzazione di nidi di velutina, sulla relazione tra la velutina e le specie autoctone di vespe e calabroni

Il webinar si terrà lunedì 17 maggio alle 20.00

Riservate la data. Informazioni sul collegamento seguiranno.

Il webinar è aperto a tutti gli apicoltori e interessati
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Care apicoltrici e cari apicoltori,

l’inverno appena trascorso ha lasciato dietro di sé una scia di morte. Il nostro sondaggio sezionale non lascia margine per speculazioni: ad oggi la media delle perdite si attesta intorno al 40%. Purtroppo - soprattutto nella zona del Mendrisiotto - si sono registrate punte dell’ 80%. A questa sfida ora potrebbe aggiungersene un’altra: il ritrovamento di un’operaia di calabrone asiatico (vespa velutina) nell'ottobre 2020 in Val di Blenio lascia presagire nuove difficoltà e minacce per noi e per le nostre api.

Il gruppo di lavoro sugli organismi alloctoni invasivi (GLOAI) - che conta anche un nostro rappresentante della direttiva - con la collaborazione di un esperto esterno ha deciso che la strategia di monitoraggio della vespa velutina si espliciterà attraverso la posa di trappole nel corso dell'autunno 2021 nella zona del ritrovamento. Questa decisione è stata comunicata in anteprima ai presidenti sezionali; la divulgazione a tutti è prevista tramite comunicazione sul prossimo numero della rivista “L’Ape”. 

Il nostro comitato sezionale si è riunito e ha deciso di prendere posizione in merito.

Riteniamo che, alla luce della biologia della vespa velutina, un trappolaggio in autunno possa essere tardivo. La collocazione di trappole selettive da parte degli apicoltori locali in primavera, mentre le vespe cominciano a uscire dal nascondiglio invernale, potrebbe fare la differenza. Sia per ridurre il numero delle regine di velutina sia per monitorare attivamente lo sviluppo della situazione. In questo senso caldeggiamo la pronta posa di trappole.

Abbiamo pubblicato qui un articolo redatto da un nostro apicoltore (Daniele Besomi) che analizza, sulla base della letteratura recente sulla velutina, i pro e i contro dei diversi approcci al problema.
 
 
Crediamo che dopo aver letto questo contributo i nostri apicoltori non avranno più dubbi su quale linea d’azione adottare. Magari non vinceremo la prima battaglia (e in questo bisogna essere piuttosto fortunati) ma almeno potremo dire di averci provato. Invitiamo i nostri apicoltori a restare vigili, perché le vespe possono nidificare anche a grandi distanze dal nido dell’anno precedente, e a diffondere ai colleghi di altre sezioni la nostra presa di posizione e il link all’articolo.
 
Segnaliamo infine che il GLOAI ha organizzato un Webinar dedicato all'argomento il 14 aprile 2021. In tale occasione dovrebbe essere possibile chiedere delucidazioni sui motivi che stanno alla base della scelta del gruppo di lavoro e quindi vi invitiamo a collegarvi all’evento come da e-mail di Michele Mozzetti del 25 marzo 2021. 
 
 
Cari saluti, 
 
Il comitato 
FTA sezione di Lugano
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Avatar di dbesomi
dbesomi ha risposto alla discussione #92 3 Anni 1 Mese fa
Caro apicoltore curioso,

Grazie per le osservazioni e per le dotte citazioni che, purtroppo, non rispondono però all’obiezione principale che ho sollevato contro la rigida (e, mi si permetta, imprudente) posizione del SSA e GL OAI che riporti. È un’obiezione metodologica —che dunque va al cuore dell’argomento, invalidandolo, ed è pertanto ineludibile. Come non puoi applicare pari-pari a dei bambini le conclusioni di uno studio medico effettuato su dei sessantenni, non puoi neppure applicare a una situazione specifica—il momento dell’invasione della vespa—  dei risultati ottenuti per una situazione diversa: la ricerca citata nello studio di Monceau e Thiery fa parte appunto (come dice il titolo stesso dell’articolo di cui riporti un paragrafo) di un lavoro su 8 anni, nei quali la popolazione di vespe era già stabilita; non si trattava del primo nido, ma di una popolazione già estremamente densa, come mostra un’immagine tratta dall’articolo stesso: in 9 km quadrati erano presenti nidi in un numero regolarmente crescente, da 60 a 110 tra il 2010 e il 2014, corrispondenti a una densità di 7-9 nidi al km quadrato. Se leggi attentamente l’intero articolo e non solo il passaggio che hai riportato, vedrai in primo luogo che la ricerca è stata effettuata in condizioni ben diverse dalle nostre: in una zona urbana, vicino a un allevamento di ostriche e a un porto dove vengono smistate —in pratica, una fabbrica di cibo per vespe. In secondo luogo, il trappolaggio è stato effettuato un solo anno (l’ultimo della serie studiata, per cui non sappiamo cosa sia successo dopo), e solo in quello specifico territorio, non in quelli confinanti: eliminando 844 giovani regine (mediamente 10 da ciascun nido identificato), il trappolaggio ha creato spazio di nidificazione per regine immigrate dalle regioni limitrofe. Cosa sarebbe successo se (come è il caso da noi, per il momento) nelle regioni vicine non ci fossero state altre regine pronte a prendere il posto di quelle eliminate? Difficile trarre conclusioni che valgano per noi da un esperimento come questo.  Qual’è la differenza tra una popolazione così densa e una popolazione costituita da un solo nido? Le regine nuove che sopravvivono all’inverno (mediamente una trentina sulle 2-300 che nascono)  sono soggette a una pressione intensissima per trovare un territorio in uno spazio già interamente occupato, ed è dunque ovvio che dovranno lottare fra loro per conquistare i siti di nidificazione. Dove, al contrario, c’è un solo nido con un intero cantone a disposizione, le regine sono molto meno soggette a questa pressione. Ricordiamo che usurpare un nido (è questa la forma che prende la competizione) significa lottare alla morte con la regina che l’ha costruito (o l’ha usurpato in precedenza). Su due vespe, una sola sopravvive. Perché mai dovrebbero correre questo rischio quando possono farne a meno semplicemente allontanandosi qualche chilometro? (le V. velutine sono delle ottime volatrici: vedi [1]). In effetti in letteratura si trovano indicazioni (seppure relative ad altre vespe [2]) che la competizione decresce al diminuire dell’intensità di insediamento (vedi [3] e [4]). Ora: l’argomento della scarsa efficacia del trappolaggio si appoggia essenzialmente sull’interferenza nella lotta fra regine (lo si dice due volte nell’ultimo numero dell’Ape): ma se non c’è ragione per la quale le regine debbano lottare, l’intero argomento cade rovinosamente.
Quanto al secondo articolo a cui ti riferisci, purtroppo non hai letto attentamente la citazione che riporti: delle vittime innocenti del trappolaggio, due terzi sono riferite al periodo estivo e autunnale, non quello primaverile. Occorre poi vedere cosa viene catturato: uno studio altrettanto recente osserva quanto segue (scusa se mi permetto di tradurre in italiano, ma vorrei che vorrei che tutti gli apicoltori capissero):
"Tuttavia, come precedentemente suggerito [gli autori si riferiscono a un altro testo di Monceau e Thiery, la cui posizione è dunque meno monolitica di quanto la tua citazione farebbe credere], il numero approssimativo di insetti non bersaglio non è sufficiente per riconoscere gli effetti negativi sulla dinamica della popolazione. Per esempio, potrebbe essere importante capire, tra i gruppi di insetti non bersaglio maggiormente catturati (ditteri e formicidi) o tra un gruppo potenzialmente vulnerabile (Lepidotteri), quali specie sono state catturate, il loro stato di conservazione e la proporzione di insetti catturati rispetto alla dimensione della popolazione. Un esempio che evidenzia questa necessità è il fatto che molti Ditteri e Formicidi che sono stati catturati nei due siti di studio sono specie esotiche, come la drosofila dalle ali maculate (Drosophila suzukii) e la formica argentina (Linepithema humile). In questo caso, la cattura accidentale di specie esotiche non è un risultato negativo per la conservazione della biodiversità. Questo può rappresentare un aspetto complementare che dovrebbe essere preso in considerazione quando pianificare futuri esperimenti sulle prestazioni delle trappole” [5].

Certo, trappole non selettive usate in momenti e in condizioni non appropriati possono essere devastanti per la biodiversità. Per questo il suggerimento non è di trappolare alla cieca e con mezzi rudimentali e non selettivi, ma di usare le trappole selettive messe a punto in Francia, citate nel mio articolo. Se ti fossi preso la briga di seguire il link che avevo indicato (www.jabeprode.fr/), avresti visto che a differenza delle trappole ad annegamento che sno usate in tutti gli esperimenti che hanno portato a molti insetti catturati impropriamente dalle trappole, questa è una trappola a secco, dalla quale dunque gli insetti più piccoli della velutina possono uscire mentre quelli più grandi, come i nostri calabroni, non possono nemmeno entrare. Prima di parlare di stragi degli innocenti, bisognerebbe dunque testare questa trappola —cosa che, sospetto, non avete fatto.

Come osservi giustamente, la questione non trova il consenso dei ricercatori. Questa osservazione, però, mal si concilia con la posizione dogmatica e chiusa del SSA. Se la scienza è aperta a diverse conclusioni, perché incaponirsi su una sola, peraltro non convalidata da nessun dato relativo a zone di invasione recente? In queste condizioni, è meglio affidarsi al principio di precauzione, e fare un tentativo di ridurre il danno, finché i benefici (in termini di riduzione di nidi di vespe) possono ancora essere maggiori del costo (in termini di biodiversità).

Se c’è una cosa su cui invece il parere degli esperti è pressoché unanime è la necessità di sorvegliare strettamente l’espansione della vespa, in modo da poter intervenire al più presto. Certo, osservare gli apiari nel raggio di una trentina di km da Ludiano è indispensabile. Ma lì la vespa si vedrà solo a luglio, quando qualcuna delle nuove regine sarà già migrata in altre postazioni e avrà costruito il nido secondario con centinaia di vespe affamate e bene organizzate. Per poter seguire prima i suoi movimenti, sono indispensabili delle trappole, e la sorveglianza attiva del territorio da parte non solo degli apicoltori ma anche dei cittadini. E qui è completamente incomprensibile il rifiuto di condurre un monitoraggio attivo. L’articoletto sull’Ape, nel quale si dice che il monitoraggio sarà ripetuto “se necessario” nel 2021, lascia intendere un fraintendimento del senso di un monitoraggio: è il monitoraggio che stabilisce se e dove sia necessario intervenire, mentre se si attende che sia l’evidenza della presenza della vespa a suggerire a posteriori di monitorare per vedere dov’è finita si sarà già irrimediabilmente in ritardo. 

 NOTE: 

[1] D. Sauvard ,V. Imbault e É. Darrouzet, Flight capacities of yellow-legged hornet (Vespa velutina nigrithorax, Hymenoptera: Vespidae) workers from an invasive population in Europe, PLoS ONE 13(6): e0198597, doi.org/10.1371/journal.pone.0198597 

[2] così come è relativo ad altre specie di vespe il riferimento alla Nuova Zelanda dell’articolo che hai citato citato 

[3] G. J. Gambos, Intraspecific Defense: Advantage of Social Cooperation Among Paper Wasp Foundresses, Science, Mar. 31, 1978, New Series, Vol. 199, No. 4336, pp. 1463-1465. 

[4] J. F. MacDonald e  R. W. Matthews, Nesting Biology of the Eastern Yellowjacket, Vespula maculifrons (Hymenoptera: Vespidae), Journal of the Kansas Entomological Society, 54:3, Jul., 1981, pp. 433-457 

[5] S. Lioy e altri, Effectiveness and Selectiveness of Traps and Baits for Catching the Invasive Hornet Vespa velutina, Insects 2020, 11, 706; doi:10.3390/insects11100706; p. 706
Michele ha risposto alla discussione #91 3 Anni 1 Mese fa
Ho letto con interesse il vostro articolo.
Il tema del trappolaggio primaverile fa discutere e non ritrova d'accordo nemmeno gli specialisti in materia.
Non sono né entomologo, né biologo né ricercatore ma un modesto apicoltore curioso.
Stimolato dai vostri articoli e dalle vostre considerazioni/conclusioni mi sono messo a ricercare articoli scientifici sul tema del trappolaggio primaverile ed ho trovato questo interessante articolo:
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Monceau, Karine & Thiery, Denis. (2017). Vespa velutina nest distribution at a local scale: An eight-year survey of the invasive honeybee predator. Insect Science. 24. 663-674. 10.1111/1744-7917.12331.
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Questo articolo riporta i risultati di uno studio che ha fra l'altro testato l'effetto delle trappole primaverili di V. velutina sulla distribuzione dei nidi nel 2014, che è stato l'anno con il maggior numero di colonie nella zona presa in considerazione; la posizione delle trappole non ha influenzato la distribuzione dei nidi. Per la prima volta, questo studio ha dimostrato che l'intrappolamento primaverile della vespa regina era inefficiente come metodo per limitare la distribuzione della popolazione di V. velutina.
Si legge infatti a pag. 671:

"Relation between spring queen trapping and nest distribution The trapping of spring queens is most likely one of the most popular methods to manage wasp populations. Moreover, this method was thought to be the most useful because foundresses are the most vulnerable during
colony initiation (Spradbery, 1973). However, whether spring queen trapping achieves control is questionable.For example, spring queen trapping was promoted in the 1940s in New Zealand to eradicate Vespula germanica,and although more than 100 000 queens were trapped in 1948, no significant decrease in the population was observed the next year (Thomas, 1960). In France, because of the simplicity of the method (see Monceau et al., 2012), beekeeper unions and local authorities have promoted spring queen trapping to fight against V. velutina.
However, the capture yields are typically low, and several studies strongly indicate an effect on global entomofauna (Dauphin & Thomas, 2009; Haxaire & Villemant, 2010; Monceau et al., 2012). To date, no experimental data have been produced to justify the use of this trapping method. In 2014 in Andernos, more than 800 V. velutina foundresses were trapped, but in that year, the highest number of nests was counted since the first appearance of the invader. As suggested by Archer and Halstead (2014) in a similar study, however, the V. velutina foundresses might have invaded this area from adjacent locations that were not managed with spring queen trapping. Nevertheless, if the trapping was efficient, one would expect that the traps would act against nest construction, and a clear link between the trap locations and the spatial distribution of the nests would be observed. Instead, the distributions of the traps and the nests were clearly independent from one another. Collectively, these results showed that spring queen trapping was inefficient as a method to manage the populations of V. velutina."

Sul tema correlato delle esche per V. Velutina ho invece trovato il seguente articolo:
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Quentin Rome, Adrien Perrard, Franck Muller, Colin Fontaine, Adrien Quilès, Dario Zuccon & Claire Villemant (2021) Not just honeybees: predatory habits of Vespa velutina (Hymenoptera: Vespidae) in France, Annales de la Société entomologique de France (N.S.), 57:1, 1-11, DOI: 10.1080/00379271.2020.1867005
International Journal of Entomology
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che mette in discussione l'impiego delle trappole, che sembrano essere una minaccia maggiore per la biodiversità degli insetti rispetto alla predazione di V. velutina.
Nella discussione finale si legge infatti:

"Since its introduction in Europe, the development of methods to control V. velutina without scientific evaluation is thriving; they range from poison baiting to rifle shooting on nests (Turchi & Derijard 2018). The most widely used method is sugar-beer trapping although less than 1% of the total catches are hornets and composed a wide diversity of other insects (Dauphin & Thomas 2009; Demichelis et al. 2014; Rojas-Nossa et al. 2018). A one litre trap would catch
8 Q. Rome et al.
around 30,000 non targeted insects, and around 20,000 if they are placed after June and in the vicinity of beehives (Rome et al. 2011a). Although biomass was not estimated, and most of the caught insects were of small sizes (see the regularly updated list for French territories: https://inpn. mnhn.fr/espece/jeudonnees/22213), four to six small traps would catch as many insects as a V. velutina colony could prey. Control methods thus seem to be a greater threat to insect biodiversity than V. velutina predation. The effectiveness of most of these methods has not been demonstrated so far (Edwards 1980; Beggs et al. 2011; Monceau et al. 2012; Turchi & Derijard 2018), so that their impact on biodiversity probably adds up to that of V. velutina. The hornet is mostly present in degraded environments, while natural ones are mostly unsuitable (Fournier et al. 2017), suggesting that its impact on rare species is probably low. Instead of using trapping methods that negatively affect wild population of insects, it would be better to try to control the invasive hornet, whose eradication is illusory, by using only scientifically validated methods and developing protective or repulsing strategies to reduce its impact on beekeeping."

Alla luce di questi dati, non mi sento di seguire la linea raccomandata dalla Sezione di Lugano ma piuttosto quella di vigilare davanti al mio apiario… secondo le raccomandazioni del SSA e del GL OAI...
Sarà tuttavia interessante seguire il webinar del 14.4. che potrebbe fornirci ulteriori delucidazioni in merito.

Care apicoltrici e apicoltori della Sezione di Lugano,
come vi avevamo anticipato ci permettiamo di aggiornarvi circa i prossimi passi amministrativi in relazione all'Assemblea sezionale 2021. Infatti riteniamo poco realistico poter svolgere l’Assemblea in presenza e l’ordinanza 3 sui provvedimenti per combattere il coronavirus (capitolo 27) ci permette la seguente modalità di esercizio dei diritti. 
Oltre alla presente lettera di accompagnamento ricevete lo statuto definitivo, una busta affrancata ed un formulario in cui vi chiediamo di apporre il vostro voto e ritornarci entro il 15 aprile 2021, al fine di approvare lo statuto e delegare lo svolgimento dell’Assemblea 2021 al Comitato. Trovate anche il verbale dell’Assemblea dello scorso anno che si è svolta in formato ridotto, il rapporto dei revisori e il rendicondo d’esercizio 2020, che vi chiediamo di convalidare, scaricando quindi il Comitato.
Rispetto alla bozza degli statuti abbiamo modificato gli articoli 23 e 24, riportandoli alla versione originale, ossia per quello che concerne la nomina del/dei presidenti, questa compete -come fin’ora- all’Assemblea e non al Comitato.


L'ordine del giorno per la nostra Assemblea sezionale 2021 in formato ristretto é il seguente: 


1. nomina del presidente del giorno
2. scarico dei conti 2020
3. approvazione del verbale del 2020
4. approvazione del nuovo statuto


Riceverete nelle prossime settimane informazioni circa alcune formazioni che vorremmo riproporre nella forma di webinar. Vorremmo anche condividere con voi la proiezione digitale di un documentario “Honeyland” del 2019 dedicato all’apicoltura e candidato agli Oscar nel 2020. Abbiamo chiesto agli autori del film i diritti per poter distribuire il film. Anche per questa iniziativa sarete informati a dovere. 
Ricordiamo che da diversi mesi è attivo il nostro sito sezionale (www.apilugano.ch). Oltre agli aggiornamenti, vi è un contributo di articoli apistici come pure un forum di discussione.

Da primavera 2021 il gruppo sciami sarà nuovamente attivo. Chi fosse interessato a recuperare uno sciame o vuole segnalarne la presenza può farlo attraverso il canale menzionato.
Ci permettiamo inoltre di ricordarvi che la quota sociale sezionale di Fr. 20.- (facoltativa), può essere versata sul conto della Società Ticinese di Apicoltura Sezione di Lugano presso la Banca Raiffeisen, IBAN CH48 8080 8009 5594 4071 1.
Confidando in un vostro prezioso contributo, ci è gradita l’occasione per augurarvi un ottimo anno apistico 2021.


FTA Federazione Ticinese Apicoltori – Sezione di Lugano


La presidenza
Davide Gargantini e Ilaria Jermini-Gianinazzi
con Luca Monotti (segretario-cassiere), Giovanni Bianchi e Maura Bettosini

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Care apicoltrici e apicoltori della Sezione di Lugano,

come già vi avevamo anticipato, la “vecchia”  STA – Società Ticinese di Apicoltura è stata sciolta per costituirsi in una nuova associazione con gli stessi scopi denominata FTA – Federazione Ticinese Apicoltori.

Di conseguenza anche la nostra Sezione dovrà adottare un nuovo statuto sezionale. Qui allegato trovate una bozza del nostro nuovo statuto sezionale, già approvata dalla Direttiva cantonale.

Chi non é provvisto di mail riceverà lo statuto per corrispondenza.

Siamo interessati ad un vostro parere e gentilmente vi chiediamo di prendere posizione entro e non oltre il 28 febbraio 2021. Potete farlo per mail oppure per posta al segretario Luca Monotti (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Luca Monotti, Strada da Müralta 41, 6955 Cagiallo).

In primavera, condizioni sanitarie permettendo, convocheremo l’Assemblea Sezionale per approvare lo statuto con eventuali modifiche o suggerimenti ricevuti da parte vostra.

Qualora l'Assemblea non potrà aver luogo in primavera, dovremo - in ossequio all'Ordinanza 3 sui provvedimenti per combattere il coronavirus (stato 18 gennaio 2021) capitolo 27 - convocare e permettere l'esercizio dei diritti dei partecipanti in forma elettronica o per iscritto. Sarete nuovamente informati circa le modalità di voto. 

Ci permettiamo di inoltrarvi le coordinate per la quota sociale sezionale di Fr. 20.- (facoltativa), in favore della Banca Raiffeisen sul conto CH14 8036 6000 0041 47071 intestato a nome della Società Ticinese di Apicoltura Sezione di Lugano.

Confidando in un vostro prezioso aiuto, ci è gradita l’occasione per augurarvi un Buon Anno 2021.

FTA Federazione Ticinese Apicoltori – Sezione Lugano

La presidenza

Davide Gargantini e Ilaria Jermini-Gianinazzi

pdfBOZZA STATUTO SEZ. LUGANO 

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Care apicoltrici e cari apicoltori della Sezione luganese,

giovedì 8 ottobre 2020 a Ludiano, in Valle di Blenio, é stato rinvenuto il primo esemplare di operaia di calabrone asiatico (Vespa velutina). Questo imenottero, che prima o poi avrebbe fatto la comparsa anche nella nostra regione, ci mette in ambascia e vi chiediamo a partire dalla primavera 2021 di essere vigili e segnalare immediatamente avvistamenti di esemplari di Vespa velutina nell’ambiente o nelle vicinanze degli alveari.

La nostra priorità è fermare la diffusione e l’espansione di questo predatore che non conosce rivali alle nostre latitudini, uccide le api sia direttamente, usandole come nutrimento (proteine), sia indirettamente assediando gli alveari ed impedendo alle api di raccogliere polline-nettare e conducendole alla morte per fame.

Di seguito le misure comunicate da Apiservice che consentiranno di proteggere al meglio le api:

-Avere colonie forti, che sono in grado di sopportare la perdita di api causata dal calabrone asiatico. Una valutazione e selezione coerente implica la riunione delle colonie piccole ma sane (meno di 5 telaini occupati) e l’eliminazione delle colonie deboli (prontuario 4.7. Valutazione e selezione di colonie).

-Tenere gli occhi aperti se scoprite un calabrone sospetto, fotografatelo (con il cellulare o una macchina fotografica) e inviate immediatamente le foto, con l’indicazione precisa del luogo e della data in cui le avete scattate, all’indirizzo e-mail del Servizio sanitario apistico (SSA) Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., che si occuperà di approfondire le indagini. Se la qualità delle immagini lo consente, il SSA incarica degli esperti di determinare con esattezza di che insetto si tratta. Se siete in possesso di un calabrone sospetto morto, inviatelo imballato in una scatola di cartone via corriere A al SSA (Schwarzenburgstrasse 161, 3003 Berna) (prontuario 2.7. Calabrone asiatico Vespa velutina).

-Proteggere le aperture di volo con una griglia (istruzioni nel prontuario 2.7.1.), in modo da rendere più difficile per i calabroni asiatici catturare le api sul predellino di volo o addirittura penetrare nell’arnia. Inoltre, le api sono meno stressate se hanno a disposizione un luogo sicuro da cui spiccare il volo e dove atterrare.

-Assicurare il flusso di nutrimento: è importante che le api dispongano sempre di una quantità di nutrimento sufficiente. In caso di attacco massiccio, possono così ritirarsi nelle loro arnie senza rischiare la carestia.

Tutti noi dobbiamo collaborare per frenare l’espansione di questa nuova specie. Per ulteriori informazione o collaborazioni per il monitoraggio ci potete contattare per Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Comitato Sezione luganese

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Fino a nuovo avviso il ritrovo del mercoledì all'osteria dei tiratori viene sospeso

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Care Apicoltrici, cari Apicoltori,come vi avevamo annunciato nella mail del 24 giugno 2020, ci permettiamo di aggiornarvi circa le ultime novità inerenti la nostra Sezione.L'Assemblea Sezionale ha avuto luogo in forma ridotta, ossia delegata ai soli membri di comitato. Nessuno si sarebbe opposto a questa formula, pertanto i vari punti sono stati affrontati durante un incontro il 9 settembre 2020.Il comitato sarebbe stato riconfermato dai presenti (ossia copresidenza Davide Gargantini e Ilaria Jermini-Gianinazzi, segretario-cassiere Luca Monotti, membri Giovanni Bianchi e Maura Bettosini).Lo scarico dei conti come pure l'approvazione del verbale 2019 non hanno sollevato perplessità particolari.Abbiamo quindi affrontato il tema dei nostri incontri mensili. Purtroppo la nostra sede abituale, ossia l'Osteria dei Tiratori di Pezzolo, attualmente risulta chiusa in attesa di una nuova gerenza. Al momento stiamo identificando una nuova sede che rispetti anche le caratteristiche richieste dalle contingenze attuali. Abbiamo quindi risolto che considerata la situazione pandemica con le sue incertezze, fino alla fine del 2020 non avranno più luogo nuovi incontri. Gli oratori invitati per le prossime presentazioni sono stati informati di conseguenza.

Per cercare di mantenere una minima formazione abbiamo pensato di organizzare in modalità web una presentazione mercoledì 30 settembre alle 20.00. Daniele Besomi ci parlerà di 

 "Dal nettare al miele durante il raccolto estivo: che farsene dell'acqua?"

Il link per visionare la presentazione é il seguente: http://meet.google.com/qty-qhqe-hfv (potete fare delle prove anche prima se volete, sia con lo smartphone sia con il PC/Mac). Questo sito abbisogna di un account di google (mail). Chi non avesse un mail di google può inserire questi dati: nome; apilugano / password; AAlugano20.

Le riunioni web non possono tenersi come quelle in presenza: è indispensabile che chi non sta parlando spenga il microfono, e che chi vuole prendere la parola stia attento a non sovrapporsi ad altri.

Siamo molto spiaciuti di potervi solo offrire un palliativo. La decisione di evitare gli incontri é stata difficile poiché amputa la nostra Sezione dell'aspetto sociale, colloquiale e formativo, tanto importante per mantenere vivi i contatti tra di noi.Per la quota sociale, nell'ultima mail avevamo allegato il bollettino sociale. Ci siamo resi conto che per alcuni di voi ci sono state delle difficoltà tecniche con l'e-banking. In caso di problemi vi chiediamo pertanto di utilizzare il seguente nuovo IBAN: CH48 8080 8009 5594 4071 1Vi salutiamo con viva cordialità.

I presidenti della Sezione di Lugano
Davide Gargantini e Ilaria Jermini-Gianinazzi

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A tutti i soci della Sezione di Lugano


Care Apicoltrici, cari Apicoltori

Con un certo ritardo, e ce ne scusiamo, ci rivolgiamo a voi per il consueto riassunto presidenziale. Gli eventi sanitari ci hanno costretti a posticipare tutta una serie di attività previste, come pure l’Assemblea Sezionale. Anche l’Assemblea dei Delegati é stata posticipata probabilmente per l’anno prossimo, mentre l’inaugurazione della Casa dell’ape a Mezzana è rinviata in data da definire. Anche la Giornata svizzera delle api prevista il 19.6.2020 a Lyss è stata rinviata al 2021. 

Ricordiamo che il 2019 ci ha visti impegnati nel percorso di trasformazione giuridica che ha portato la cooperativa STA in associazione, con il nuovo nome di Federazione Ticinese di Apicoltori (FTA).
Il 7 dicembre 2019 ad Arbedo sono stati approvati i nuovi statuti ed è stata costituita la nuova associazione. Immediatamente dopo l’assemblea costitutiva é stata sciolta la STA.
Il vostro comitato si impegnerà nei prossimi mesi a stilare i nuovi statuti anche per la nostra sezione e li presenterà all’Assemblea Sezionale del 2021.

Il 2019 é stato caratterizzato da un mese di maggio piovoso e freddo che ha compromesso il raccolto primaverile. Fortunatamente il raccolto estivo è stato abbondante ed in parte ha compensato le perdite. L’autunno ha visto diversi apiari colpiti da classici collassi per eccessiva varroa. Le perdite complessive stimate in Svizzera si attestano al 13,2%. Le temperature invernali sopra la media hanno fatto ripartire precocemente le regine, diminuendo in maniera importante le scorte. Negli ultimi mesi stiamo registrando l’apparizione della sindrome della paralisi cronica. Quest’ultima, se non diagnosticata precocemente o peggio ancora confusa con altre entità (in particolare con il collasso della colonia) può portare al rapido declino soprattutto delle arnie forti. Recentemente sembrerebbe manifestarsi con frequenza e virulenza accresciute (maggiori informazioni le trovate sul nostro sito). Vi chiediamo gentilmente di comunicarci eventuali focolai nei vostri apiari.

Fino a febbraio 2020 ci siamo incontrati mensilmente per le consuete riunioni all’Osteria dei Tiratori di Pezzolo, sempre il terzo mercoledì del mese alle 20.00. Gli incontri sono generalmente ben frequentati. Le nuove generazioni di apicoltori hanno la possibilità di incontrare apicoltori più esperti con scambi di opinioni e aggiornamenti tecnici. In giugno 2019 la gita sociale si è svolta alla Villa del Balbianello sul lago di Como. La visita guidata alla Villa, il giro in battello sul lago sono stati apprezzati anche da diversi amici non apicoltori. Nel mese di novembre si é parlato di matematica della varroa, mentre in gennaio abbiamo avuto il piacere di invitare Lorenzo Sesso, veterinario e presidente degli apicoltori del Varesotto. Il tema proposto verteva sulle tecniche per la produzione di pappa reale e propoli.
Nel mese di febbraio abbiamo potuto ascoltare Thomas Schwitter, farmacista e botanico, circa le virtù terapeutiche dei diversi tipi di mieli floreali. 

Ricordiamo che da diversi mesi è attivo il nostro sito sezionale (www. apilugano.ch). Oltre agli aggiornamenti circa gli incontri mensili, vi è un buon contributo di articoli apistici come pure vi è un forum di discussione.


Assemblea Sezionale 2020

Pochi giorni fa siamo stati informati dalla direttiva FTA che l’Assemblea dei Delegati prevista in aprile 2020 e che non ha potuto chiaramente tenersi, è stata definitivamente cancellata e rinviata al 2021.

Il problema tocca ora anche la nostra assemblea. La prima data utile per poterla tenere slitterebbe a settembre 2020. Visto le incognite legate alla pandemia e la difficoltà nell’organizzare l’evento in video conferenza, proponiamo di tenere l’Assemblea 2020 in forma ridotta, delegando ai soli membri del comitato la partecipazione e limitando l’ordine del giorno alle tre seguenti trattande: 

1.     Riconferma del comitato
2.     Scarico dei conti 2019
3.     Approvazione verbale 2019

Quindi, in via eccezionale, in assenza di segnale negativo entro il 15.07.2020 si riterrà il vostro accordo con le proposte di voto e con la delega. Se qualcuno avesse dei dubbi o fosse contrario può mettersi in contatto con il segretario Luca Monotti (per Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure per iscritto all’indirizzo Strada da Müralta 41, 6955 Cagiallo).
In allegato trovate i conti 2019, il commento dei revisori e il verbale 2019. 

Il Comitato attualmente è composto dal segretario-cassiere Luca Monotti, da Giovanni Bianchi, da Maura Bettosini e dai due copresidenti Davide Gargantini e Ilaria Jermini-Gianinazzi. 

Sulle prossime attività verrete informati regolarmente sia durante le riunioni mensili (probabilmente la prossima avrà luogo in settembre 2020) sia per posta elettronica. Vi chiediamo quindi di aggiornarci in caso di cambiamenti di indirizzi di posta elettronica ai seguenti mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.ilagian@bluewin.ch e mottino@sunrise.ch.

Per chi non avesse già versato la quota sociale sezionale di Fr. 20.- (facoltativa), ormai unico importante introito per la sezione, alleghiamo il bollettino di versamento a favore della Banca Raiffeisen, conto n° CH14 8036 6000 0041 4707 1, intestato a Società Ticinese di Apicoltura Sezione di Lugano.

Con i migliori auguri per la nuova stagione apistica, un cordiale saluto.

I Presidenti della Sezione di Lugano

Davide Gargantini e Ilaria Jermini-Gianinazzi

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